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Giornalista si spoglia nuda in diretta per protesta contro la Brexit

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brexit_giornalista_nuda_Rachel_Johnson_protesta_15184635 (1)Rachel Johnson nuda su SkyNews per protesta contro la Brexit. La giornalista televisiva si è spogliata in diretta durante il talk show in onda sul canale britannico per dire la sua opinione in contrasto con il distaccamento della Gran Bretagna dall’Unione Europea. E per farlo ha voluto lanciare un messaggio a forte impatto che ha lasciato tutti a bocca aperta. Rachel Johnson è la sorella dell’ex ministro Boris Johnson che invece è favorevole alla Brexit. La tv era tuttavia preparata alla protesta e ha oscurato in tempo le immagini del seno della donna.

Nel frattempo Theresa May tira dritto malgrado la nuova sconfitta patita ai Comuni nel voto (non vincolante) sulla sua linea negoziale sulla Brexit. Lo confermano fonti del governo britannico, precisando che la premier Tory tornerà a Bruxelles già «nei prossimi giorni», preceduta lunedì dal suo ministro per la Brexit, Stephen Barclay, per riprendere il filo dei colloqui supplementari avviati due settimane fa su mandato della sua maggioranza. Obiettivo: provare a ottenere dall’Ue modifiche legalmente «blindate» sul contestato meccanismo di salvaguardia post divorzio del confine aperto in Irlanda. Il mandato, assicura Downing Street, resta valido, anche se giovedì May è stata sconfitta con 45 voti si scarto da una mozione che mirava a confermarlo: affossata dall’astensione dell’ala più oltranzista dei Conservatori brexiteers guidata dai capobastone del cosiddetto European Research Group (Erg), Jacob Rees-Mogg e Steve Baker, contrariati poiché il testo non rimarcava per iscritto l’impegno verbale del governo a mantenere come opzione di riserva quella d’un traumatico divorzio no deal il 29 marzo.

Baker ha minimizzato l’episodio alla stregua di «una tempesta in un bicchier d’acqua» (in inglese, «in una tazza di tè»). Ma si è trattato in realtà di un modo per ribadire il potere di veto dell’Erg nella maggioranza. E il sottosegretario Richard Harrington, un Tory moderato, non ha esitato ad accusare i falchi di «tradimento». La ministra Andrea Leadsom, da parte sua, dopo aver ribadito che l’opzione ‘no deal’ resta sul tavolo, seppure solo come leva negoziale, ha preferito criticare il leader dell’opposizione laburista Jeremy Corbyn: accusandolo di «strumentalizzare a fini politici» il dibattito sulla Brexit invece di cercare un approccio costruttivo nel dialogo con l’esecutivo.

Corbyn ha tuttavia replicato a stretto giro sfidando May a scaricare gli ultrà Tory dell’Erg, a smetterla di «perder tempo» sul backstop e a togliere dall’orizzonte lo spauracchio di «un catastrofico no deal sul quale non c’è maggioranza in Parlamento», per virare su una differente proposta d’accordo. Verso una Brexit più soft come quella suggerita proprio dal vertice del Labour. Proposta che prevede fra l’altro di lasciare l’intero Regno Unito nell’unione doganale e di mantenere un qualche legame con il single market, e su cui lo stesso Corbyn confida di aprire un varco in sede Ue in incontri autonomi paralleli annunciati per giovedì prossimo, sempre a Bruxelles, con Michel Barnier e Guy Verhofstadt. Non senza lanciare da subito un monito: «finché il primo ministro continuerà a cercare di tenere a bordo l’Erg – ha tagliato corto il numero uno laburista – non ci saranno progressi» in direzione di «un compromesso» realistico.

Giornalista si spoglia nuda in diretta per protesta contro la Brexitultima modifica: 2019-02-18T13:57:00+01:00da acristina30
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